NATALE

 

Ippolito di Roma (170?-235), racconta che già nel 204 presso la sua città, i cristiani celebrassero il Natale di Gesù, anche se soltanto nel 336, il Depositio Martyrium, calendario liturgico dell’epoca, conterrà la notizia che i cristiani festeggiassero il Natale. Per cui, sappiamo che a soli 200 anni dalla risurrezione di Cristo, i cristiani ricordassero il giorno della sua nascita. Questo può essere un primo scoop davanti a ciò che è diventato, a partire dal secolo scorso, una tesi diffusa e generalmente accettata: cioè che la festa in onore del Solis Invictus (Sole Invincibile), sia stata assorbita e trasformata dai cristiani, nel Natale di Gesù. Con tale convinzione, ecco che nasce la leggenda per cui il Natale del 25 dicembre, sarebbe una festa di origine pagana. Ed ancora, che il 25 dicembre, i pagani, legati a riti di tipo astronomico, officiassero una celebrazione che spesso combaciava col solstizio d’inverno. In realtà, soprattutto agli inizi del Novecento (infatti i Geovisti aboliranno il Natale nel 1926), alcuni studiosi diffusero l’idea per la quale il 25 dicembre fosse una data artefatta, scelta dai cristiani del IV secolo, per soppiantare la festa del dio Sole, detta anche del dio Mitra o dell’Imperatore.

Peccato, però, che ad onor di verità, gli storici conoscano bene la data del 19, come giorno dedicato alla festa del dio Sole, e non del 25 dicembre. Ed inoltre, quando questa festa veniva celebrata fuori Roma, ciò avveniva in periodi diversi, tra i quali il più diffuso era quello compreso tra il 19 ed il 22 ottobre. Per cui, è pacifico che la festività del Sole Invitto venne stabilita posteriormente rispetto alla data del Natale di Gesù, stabilita settant’anni prima della cerimonia pagana. E quindi, rovesciando il teorema, non è del tutto fuori luogo ipotizzare che, per contro, i pagani volessero invece soppiantare, con la loro divinità solare, la celebrazione della nascita di Gesù. Tuttavia la svolta si ebbe nel 1947, con la scoperta dei rotoli del Mar Morto, nascosti dagli antichi Esseni nelle grotte di Qumran. Tra i preziosissimi reperti e manoscritti antichi, fu rinvenuto il Libro dei Giubilei, che finalmente riportava una notizia destinata a rendere obsoleto l’assioma “Natale- Festa pagana”. Qualche anno dopo, nel 1958, Il professor Shemarjahu Talmon, dell'Università Ebraica di Gerusalemme, è stato infatti in grado di ricostruire le turnazioni sacerdotali degli ebrei e applicarle al calendario gregoriano proprio sulla base dello studio del Libro dei Giubilei. Quindi, lo studioso israeliano riuscì a stabilire che la data di nascita di Gesù, potrebbe ragionevolmente essere il 25 dicembre. Vedremo ora come si giunge a tale conclusione.

 

E per chiarire l’eccezionalità dell’evento, facciamo un passo indietro. In Luca 1:5-20 è descritta la vicenda che vede protagonista il vecchio Zaccaria, a cui l’arcangelo Gabriele annuncia che avrebbe avuto un figlio e che quindi Elisabetta avrebbe concepito il futuro Giovanni Battista. Luca dice che l’incontro tra l’arcangelo e Zaccaria, accadde nel mese in settembre, quando vi era il turno di Abdia. Ed ecco che, legandoci alla rinvenimento del Libro dei Giubilei, grazie ad esso per la prima volta il mondo accademico entrava in possesso delle date dei turni delle ventiquattro classi sacerdotali, che per due volte l’anno si avvicendavano nell’officiare i riti presso il Tempio di Gerusalemme. Luca l’evangelista, non dà conto di alcuna calendarizzazione, perché, presumibilmente, egli dava per ovvia la conoscenza delle modalità di servizio al Tempio. Zaccaria risiedeva all’interno di un piccolo borgo, detto Ain-Karim, a cinque chilometri da Gerusalemme. Secondo il calendario essenico, la classe di Abia di cui Zaccaria era membro, officiava regolarmente due volte l’anno, come consuetudine, esattamente tra l’8 e il 14 di aprile, e tra il 24 ed il 30 di settembre. Come giungiamo alla data della nascita di Gesù, stabilita grossomodo per il 25 dicembre? Un po’ di aritmetica elementare: l’annuncio del concepimento, rivolto dall’arcangelo a Zaccaria, avvenne il primo giorno del suo servizio al tempio. Poi, a marzo, in coincidenza col sesto mese di gravidanza di sua moglie Elisabetta, l’angelo Gabriele si presenta a Maria, per dirle che avrebbe concepito un figlio, coperta dall’ombra dello Spirito Santo. Infatti, tra la nascita di Giovanni e la successiva di Gesù intercorrono sei mesi. La nascita di Giovanni Battista avverrà intorno al 24 dicembre. Ragion per cui, se calcoliamo i nove mesi di gravidanza di Maria, a partire dalla data del concepimento, risulta essere ragionevole ipotizzare il giorno della nascita di Gesù a ridosso del 25 dicembre. Possiamo serenamente dichiarare che con la scoperta dell’esistenza del Libro dei Giubilei, è stato possibile ricostruire, dopo secoli di dubbi anche all’interno dell’Ebraismo, i turni delle classi sacerdotali. Da ciò, focalizzandoci sul turno di Zaccaria della classe di Abia, è onesto concludere che per la questione “sostitutiva” della festa pagana del Sole, in favore del Natale di Gesù, le cose sono certamente andate nella direzione contraria a quanto si è ritenuto fino a tempi non troppo lontani: è stata la festa idolatrica dell’astro solare ad essersi stratificata sul 25 dicembre, data del Natale cristiano. L’Impero romano pre-costantiniano, con un simile gesto, attuò un ulteriore tentativo di limitare ed arginare la comunità cristiana di Roma che si stava sempre di più allargando fino agli estremi confini dell’Europa.